Il morbo di Parkinson colpisce il sistema nervoso compromettendo l’autoregolazione dell’organismo, conduce ad una progressiva disabilità motoria con relativa perdita di indipendenza.
Questa malattia colpisce 5 milioni di persone nel mondo, di solo 400.00o in Italia.
In occasione della Giornata Mondiale del Parkinson, l’11 Aprile, parliamo dell’importanza della diagnosi precoce e delle terapie già in fase precoce di malattia per rallentarne l’evoluzione.
Ad oggi non si conosce una cura per il Parkinson; tuttavia esistono diversi trattamenti che possono controllarne i sintomi. Un buon trattamento prevede l’intervento sul paziente di diversi specialisti, tra cui neurologi, infermieri specializzati, fisioterapisti e logopedisti. Ciascun paziente ha una diversa combinazione di sintomi e la terapia farmacologia è calibrata sui bisogni individuali dei malati. Il primo obiettivo del trattamento è ripristinare i livelli di dopamina e ristabilire le normali funzioni dei circuiti cerebrali.
Oggi le tecniche riabilitative permettono di migliorare significativamente la vita dei pazienti.
Tremore, rigidità, movimenti lenti e demenza sono solo alcuni dei sintomi più conclamati di questa malattia degenerativa colpisce per lo più over 65, ma esiste anche un parkinsonismo giovanile con diagnosi negli over 40.